Pesarsi in Farmacia

Pesarsi in Farmacia e quindi controllare il proprio peso corporeo è certamente un’attività importante non solo per chi sta seguendo regimi dietetici specifici, ma per chiunque vuole porre la giusta attenzione al proprio stato di salute.

Un medico che ci conosce per la prima volta spesso inizia la visita chiedendoci peso ed altezza e questo ci fa intuire come questi dati siano molto importanti per una prima stima dello stato di salute di un soggetto.

Attraverso questi due parametri è infatti immediatamente ottenibile il famoso Indice di Massa Corporea (IMC) noto anche con l’acronimo inglese BMI (Body mass index).

COME SI OTTIENE L’INDICE DI MASSA CORPOREA?

L’IMC si ottiene dividendo il peso corporeo espresso in Kg per il quadrato dell’altezza espressa in metri.

Quindi per esempio un soggetto alto 1,65 m che pesa 60 Kg avrà un IMC pari a 60/ (1,65)2 ovvero 60/ 2,72 cioè 22,05.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha definito i criteri attraverso cui interpretare questo parametro e ha diviso i possibili risultati in diverse fasce o categorie attraverso cui individuare immediatamente eventuali criticità riguardanti il peso del soggetto in questione.

Le quattro categorie principali individuate sono:

  • Sottopeso per valori compresi tra 16,00 e 18,49
  • Normopeso per valori compresi tra 18,50 e 24,99
  • Sovrappeso per valori compresi tra 25,00 e 29,99
  • Obesità per valori  superiori  a   30,00

Per valori inferiori a 16,00 si parla di estrema magrezza mentre la categoria dell’obesità è stata suddivisa in 3 fasce:
1° grado (30,00- 34,99) 2° grado (35,00- 39,99) e 3° grado (oltre 40).

E’ subito evidente che il nostro ipotetico individuo, presentato nell’esempio sopra, è perfettamente Normopeso perché il suo valore di IMC di 22,05 rientra pienamente nei valori individuati per questa categoria.

E’ appunto questo il punto di forza di questo parametro, la sua capacità di identificare immediatamente lo stato di peso forma di un soggetto.

Moltissimi studi hanno ormai dimostrato come ad un aumento dell’IMC (soprattutto per le classi sovrappeso e obesità) corrisponde un aumento di probabilità di sviluppare malattie quali il diabete tipo 2, malattie cardiovascolari, malattie articolari, disfunzioni ormonali, tumori e svariate altre condizioni patologiche.

L’IMC ha comunque dei limiti, non è infatti applicabile in diverse situazioni come nel caso di sportivi con grande massa muscolare, oppure nelle donne in stato di gravidanza, o nei bambini e ragazzi al di sotto dei 18 anni, ma soprattutto l’IMC non è in grado di distinguere la localizzazione del grasso corporeo.

Si è visto infatti che la distribuzione di grasso corporeo tipicamente maschile detta anche  di tipo “androide” cioè localizzata nella regione addominale è molto più pericolosa per lo sviluppo di malattie cardiovascolari.

La definizione “maschile” non deve trarre in inganno facendo pensare che sia solo un problema riferibile all’uomo, abbondanti quantità di grasso viscerale si possono riscontrare anche nella donna soprattutto dopo la menopausa ed esse determineranno le stesse potenzialità di rischio.

L’IMC è dunque un importante parametro per stabilire lo stato di peso forma, ma allo stesso tempo non può essere l’unico da prendere in considerazione.

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