Saturimetro in farmacia

Dall’inizio della pandemia di SARS COV2 nuovi vocaboli sono entrati a far parte del gergo comune. Uno tra questi è certamente “saturimetro”, ma di cosa si tratta in realtà e perchè il suo uso è praticamente esploso con la pandemia?

Il saturimetro (o pulsossimetro) è un dispositivo che permette la misurazione quasi immediata appunto della “saturazione di ossigeno” nel sangue, è cioè in grado di misurare con buona precisione quanto ossigeno è presente nel sangue di un paziente. Ma facciamo un passo indietro e vediamo come l’ossigeno viene trasportato nel nostro organismo. Come tutti sappiamo i responsabili del trasporto dell’ossigeno sono i globuli rossi. Queste piccole cellule sono ricchissime di una proteina detta emoglobina la quale è in grado di legare l’ossigeno e di trasportarlo in tutti i nostri tessuti. Nei distretti in cui l’ossigeno è molto concentrato, come nei polmoni, esso si lega all’emoglobina, viceversa in quelli in cui la concentrazione di ossigeno è bassa, come nei tessuti periferici, l’ossigeno fa il percorso inverso liberandosi dall’emoglobina e rendendosi così disponibile per essere utilizzato per il metabolismo delle nostre cellule. Esistono quindi due tipi di emoglobina, quella legata all’ossigeno detta anche ossiemoglobina(Hb02) e quella libera (Hb) ed esse  hanno delle caratteristiche chimo-fisiche diverse; queste due forme di emoglobina si differenziano per esempio nel comportamento nei confronti dei fasci luminosi, in particolare l’emoglobina (Hb) assorbe di più la radiazione rossa, mentre l’ossiemoglobina (Hb02) quella infrarossa.  Il saturimetro sfrutta proprio questa piccola differenza per effettuare la misurazione.

COME E’ FATTO

Il saturimetro è costituito da due parti: una sonda e un’unità di calcolo. Nei nuovi modelli, quelli che si trovano comunemente in Farmacia, le due unità sono riunite in un unico piccolo “blocco”. La sonda ha la forma di una “molletta” che viene “pinzata” ad una estremità ben irrorata di sangue del paziente, solitamente un dito della mano (ma si può anche usare il lobo dell’orecchio) con una parte che poggia sul polpastrello e l’altra  sull’unghia. L’unità di calcolo elabora i dati e proietta i risultati sul display di cui lo strumento è dotato.

COME FUNZIONA

Il saturimetro è in realtà un piccolo spettrofotometro, uno strumento cioè in grado di analizzare lo spettro, cioè le lunghezze d’onda, di una radiazione luminosa e lo loro intensità. Alle due estremità della “molletta” sono presenti infatti rispettivamente una sorgente luminosa e un sensore. La luce emessa dalla sorgente luminosa ha due precise lunghezze d’onda (comprese tra luce rossa e infrarossa: 660 e 940nm) e attraversa i tessuti del dito in cui viene applicato il dispositivo fino a raggiungere dal lato opposto il sensore. Quest’ultimo è in grado di misurare l’intensità delle due radiazioni e come abbiamo visto i due tipi di emoglobina hanno un assorbimento diverso nei confronti delle radiazioni luminose. Quindi se per esempio il soggetto non è affetto da alcun problema di natura respiratoria il sangue sarà ricco di ossiemoglobina(Hb02) la quale assorbe, come detto in precedenza, maggiormente la radiazione infrarossa, quindi essa arriverà al sensore con una intensità bassa (perchè assorbita in buona parte dall’ossiemoglobina presente in grande quantità) e viceversa. Il microprocessore integrato analizzerà i dati sulla differenza di intensità delle radiazioni rilevate dal sensore e sul monitor apparirà un valore sotto la spia Sp02 (sensore del pulsossimetro)

VALORI

Vengono considerati normali valori compresi tra 100% e 95% di saturazione.

Ipo-ossigenazione lieve si avrà invece per valori compresi tra il 95% e il 90%

Valori dall’89% in giù sono associati a stati di ipo-ossigenazione medio-grave.

INDICAZIONI

L’utilizzo del saturimetro è quindi indicato in svariate situazioni in cui è importante il monitoraggio della funzionalità polmonare di un paziente come per esempio nel caso di:

  • Asma bronchiale
  • Broncopneumopatia cronica ostruttiva(BPCO)
  • Pazienti fumatori
  • Polmoniti e patologie infettive delle vie aeree

Ecco che appunto il saturimetro è diventato uno strumento di grande attualità proprio perchè il suo utilizzo è di fondamentale importanza nella valutazione dei pazienti affetti da COVID 19 che manifestano importanti sintomi polmonari.

LIMITI

Il saturimetro è uno strumento molto semplice da utilizzare anche a livello domestico e questo è certamente un grosso punto a suo favore, ma ci possono essere delle condizioni che ne pregiudicano la precisione dei risultati:

  • Vasocostrizione periferica: quando a livello periferico (per esempio per il freddo) si ha una intensa vasocostrizione, l’afflusso di sangue si riduce nettamente e ciò porta ovviamente ad una alterazione della elaborazione dei valori da parte del sensore.
  • Anemia: anche nel caso di una significativa riduzione del numero dei globuli rossi i risultati possono essere falsati.
  • Smalti: lo smalto alle unghie altera la penetrazione delle onde luminose attraverso i tessuti del dito e quindi pregiudica i risultati.
  • Monossido di carbonio: nell’eventualità (per fortuna rara) di intossicazione da monossido di carbonio (CO),il saturimetro domestico non è in grado di discernere tra l’ossiemoglobina (Hb02) e la carbossiemoglobina (HbC0) quella cioè legata al monossido di carbonio e quindi segnala un valore di saturazione ottimale in una situazione che invece è molto grave e potenzialmente fatale.

Nonostante i limiti di utilizzo appena descritti il saturimetro resta comunque un dispositivo medico estremamente utile, in grado di fornire una valutazione rapida e precisa della condizione polmonare di un paziente e permette di stabilire con estrema semplicità ed in maniera totalmente non invasiva l’eventuale necessità di ricorrere a una assistenza ospedaliera.

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